giovedì 20 gennaio 2011

Panta Rei


Nessuno lo vedrà e nessuno saprà ma stasera qualcosa si è lacerato dentro di me.
Sto affogando. Affogherò perchè quell'acqua è troppo pesante. E quell'acqua si sta mischiando a della colla. Il mio corpo trema ma non si muove, la colla ha già tirato.
Io, l'acqua e la colla stiamo diventando una merda sola. O ne esco adesso o non ne uscirò mai più. Troppe cose quella soluzione di acqua e colla mi ha impedito di fare.
Non amo, fatico a voler bene e a capire i sentimenti degli altri.
E poi c'è il mondo là fuori che ti butta addosso altra roba. Frustrazioni che si aggiungono, tanto che ti vien voglia di non alzarti dal letto.
La mia mente non riesce più ad ingannarsi da sola. Non ho tempo per le paranoie o per i dubbi. Stavolta forse tutto è perduto, in realtà tutto è perduto ma togliere quel forse vorrebbe dire accettare che nulla cambierà.
PANTA REI avevo dipinto sul muro della camera. In maiuscolo, un grido. E sotto vari colori avvolti dal nero. Ero disperata quel giorno e quel muro è stato il mio muro del pianto. Fatto non di lacrime ma di colori.
Oh... non sono la ragazza più sfortunata sulla terra. E neppure la più triste, Mia cara, Panta Rei. Non oggi e neppure domani. Forse fra un paio d'anni. Forse fra 10, ma tutto scorre. Tutto muta e tutto passa. Chi mi salvera? Stanotte ho trovato la risposta: Il futuro.
Non morirò domani e finchè la vita non sarà finità e c'è ancora una flebile possibilità non mollo.
Stasera qualcosa si rotto e domani cercheremo di rattoparlo. Prendo l'ago, chi mi porge il filo?
 



Baci ma anche no
Mia Samsa



p.s. Se mi conosci e hai letto ciò che ho scritto non chiedermi cosa è successo.

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