giovedì 18 luglio 2013

Voglio essere grande come un elefante

Circa tre anni fa guardai The eternal sunshine of a spottless mind, ricordo che mi piacque ma nulla di più. Oggi l'ho rivisto e interiormente ho uno strano tumulto. Mi sento stralunata e sento che ha toccato qualcosa ma non riesco a capire cosa.
Mi chiedo se ci sarebbe qualcuno che vorrei cancellare dalla mia mente, se sia qualcosa di eticamente corretto, non solo nei miei confronti ma anche di chi viene dimenticato.
Forse no, non vorrei privarmi di nessun ricordo, ogni persona che ha incrociato la mia vita è stata importante nonostante il dolore che mi abbia arrecato. Incessantemente mi chiedo se vorrei cancellare G, l'incipit di tutto. La sua perdita mi ha catapultata dall'adolescenza all'età adulta, saltando qualche anno fondamentale. Perdere qualcun altro non sarebbe stato lo stesso, G mi ricorda quanto la vita possa sfumare in un secondo. Un giorno sei una felice 15enne che va ad una fiera di paese e pochi istanti dopo sei sdraiata sull'erba con il battito che scema. Posso sentire l'aria di maggio, l'odore di erba e fieno tipico della nostra campagna. Casualmente l'altro giorno sono passata per la prima volta per quella strada. Ogni metro era uno strazio, ho solo vaghe informazioni su dove sia avvenuto, ad ogni curva mi chiedevo "Sarà stato qui?".
No, io non cancellerei G, per nulla al mondo. Se qualcuno volesse cancellare qualcun altro, perchè no? In Amelie dicevo che la felicità non si deve ottenere nascondendo la verità ma in questo caso la persona sceglie consapevolmente di eliminare un pezzo di stessa, del proprio essere. Non credo però che il punto debba essere cancellare il dolore ma la persona che si è diventati. Spesso ci accadono cose che ci cambiano, cominciamo ad odiarci e incolpiamo quella persona o quell'evento per averlo fatto. Credo che se la possibilità fosse concreta, quella di cancellare qualcuno, molti ne usufruirebbero. Noi umani siamo pigri e allo stesso tempo troppo impegnati. Non ci interessa più la strada ma l'arrivo. Non vogliamo conoscere la soddisfazione di risollevarsi, l'importante è essere in piedi.
Mi turba che questo film mi abbia colpito, da quel che so sono i caduti in amore che amano questo film. Io non odio nessuno delle mie passate infatuazioni e se in passato l'ho fatto era per la ragione sbagliata. Ho odiato me stessa e ciò che ero diventata e come è comunque in questi casi si riversa la propria rabbia su qualcosa. Io su Qqualcuno. L'ho capito anni dopo, l'ho capito forse quando l'ho rivisto. Se avessi cancellato quella persona dalla mia vita non sarei partita. Non avrei superato quel male di vivere che mi stava facendo affogare. Ero depressa in quel periodo e lui aveva solo peggiorato le cose. Consideravo la mia vita finita, non volevo vivere nè morire. Un oblio costante. Oggi voglio vivere e alla morte non ci penso. Vorrei quasi ringraziarlo per avermi dato l'inconsapevole spinta.
Non basta ricorrere alla fantascienza, le persone tendono a cancellare, non superano gli eventi negativi, li cancellano. Io cerco di prendere sempre il lato positivo e se non ci riesco penso che un giorno capirò perchè mi è stata utile quella cosa. Forse ora non ho ancora gli strumenti adatatti a farlo ma fra qualche anno sì. Credo sia accaduto lo stesso con questo film, 3 anni fa non avevo gli strumenti per capirlo. Avevo le capacità per capire di aver davanti un bel film ma non capivo perchè lo fosse realmente.
Quest'utlimo mese è stato difficilissimo, la mia faccia si è ripetutamente sfracellata contro la realtà. Chi è rimasto è andato avanti, c'è chi si è laureato, chi si è trovato un nuovo fidanzato o chi ha preso casa. Tutte cose tangibili ma io di questi ultimi tempi ho solo un sacco di ricordi. Spesso è difficile combattere contro il frequente pensiero che in realtà non ho combinato nulla. Risulta difficile anche adeguarsi ai cambiamenti di personalità delle altre persone, digerirli poco per volta è un conto, tutti insieme si rischia l'indigestione. Ricadere nella depressione pre-viaggio è un timore fortissimo e queste paranoie di certo non aiutano.
Forse ho capito come questo film si è andato a ricollegare alla mia vita e ai miei pensieri e probabilmente una protagonista con i capelli di colori pazzi ha aiutato molto ad immedesimarmi..



mercoledì 3 luglio 2013

Proud like a god

Ti ho raccontato di me. Con in mano una birra e nell'altra una sigaretta.
Ti ho raccontato di me, seduti su una panchina in una piazzetta della periferia di Barcellona.
Con la voce tremante, con frasi sconnesse e sguardi incerti.
L'avevo capito che anche tu eri uno di noi, un ragazzo legato ad un filo rosso.
Più che la mia storia ti ho raccontato le mie paure e le vergogne e tu hai risposto con l'unica frase possibile: Guardati ora!
Mi hai insegnato che la mia vita sono io e che prima o poi la persona giusta con cui spogliarti arriva.
Mi ha dato un posto dove dormire e un cuore da stringere.
E mille grazie non servono a nulla se non a rinnovarti la promessa di riuscire prima o poi a sentirmi una persona fantastica e non risponderti solo con un'alzata di spalle e una smorfia.

 
26 Giugno, Parc Guell, Barcellona


Baci ma anche no
Mia Samsa