martedì 31 maggio 2011

Bianco su Bianco



"Trovo sia meno doloroso accettare di essere ancora cotti piuttosto che non lo si è più perchè almeno non te ne stai lì con quella sensazione di disillusione. Come se avessi perso tempo prima."



 



Ero cotta di lui. Spesso mi sono chiesta se non lo fossi solo perchè volevo esserlo. Forse la risposta è nì. Forse avevo voglia di prendermi una cotta, con lui stavo bene e mi sono fatta bastare quello. Non ho pensato alle affinità, al futuro o alle eventuali complicazioni. Non ho voluto pensare, per una volta, a tutte le conseguenze nefaste che potevano seguire.



Quando ha deciso che non era il caso di continuare qualunquecosacifossefranoi ero cotta e ci sono rimasta male. Mi urtava il fatto di non poter vedere come sarebbe andata. Mi urtava il fatto che la maggior parte delle sue giustificazioni non erano altro che paranoie quando il motivo principale si poteva liquidare in pochissime parole. Non ero abbastanza. E, in questo caso, non c'è nulla di male nel non essere abbastanza. La distanza, il futuro e anche la sua non volontà di impegnarsi. Da se si sarebbero annullate nel caso fossi stata quella giusta.



Essere cotta di qualcuno ti rende viva. Quando sei cotta e non dovresti esserlo ti rendi conto di essere viva. Ma se smetti di essere cotta e te ne accorgi all'improvviso ti senti vuota.



Ho perso tempo. L'ho perso quando non volevo accettare di non essere più cotta, mi sono tormentata di proposito per sentirmi ancora un po' viva. Sentimentalmente parlando, sia chiaro.



Non ho smesso di essere cotta perchè non mi piaceva più. Non ho trovato nuovi difetti o cose che non mi piacciono. Semplicemente ad un certo punto non puoi fare altro che capire come stanno le cose. Tutto ciò che posso ottenere è del sesso e potrei anche accettarlo perchè sarebbe senza secondi fini. Qualcuno potrebbe dire che lo farei sperando che cambi idea. Ma dopo due mesi e varie chiacchierate prenderei in giro me stessa sperando. Perchè è palese che non sarà e dirmi il contrario è prendersi per il culo e sinceramente non è una cosa che mi si confà.



Insistere e fissarsi su un interesse non corrisposto è svilente. Puoi inginocchiarti per chiedere perdono e puoi prostrarti per giurare la tua fiducia. Ma non puoi elemosinare l'amore.



Una volta ho paragonato il mio cuore ad un'altalena e motiva. Se non vengo spinta non mi muovo. Dall'altra parte avevano smesso di spingermi e io mi sono fermata.



Baci ma anche no
Mia Samsa

lunedì 30 maggio 2011

Disillusione

Sono sul bus per andare da Qualcuno e Alessandro Gassman appoggiato ad un palo, magliettina rossa e sguardo languido mi dice "Fate l'amore più spesso".

Arrivo da Qualcuno alle 15 di Sabato e me ne vado alle 18 di Domenica con le gambette tremolanti, uno sfregio enorme sul collo e una media di una volta ogni 4 ore.

Scendo dalla stazione ed entro in metro. Ritrovo Ale che mi dice "Fate l'amore più spesso". Avessi potuto gli avrei battuto il 5.
Trovo sia meno doloroso accettare di essere ancora cotti piuttosto che non lo si è più perchè almeno non te ne stai lì con quella sensazione di disillusione. Come se avessi perso tempo prima.


Baci ma anche no
Mia Samsa

venerdì 27 maggio 2011

Rock, paper... SCISSORS!

Ci sono periodi in cui mi sento, esteticamente, orribile. E una persona normale pensa "Oibò allora faccio qualcosa per essere più bella".
Io no. Io mi taglio la frangia, che mi rende oscena. OSCENA. Però quella sensazione di sentirmi esteticamente orribile passa.
Perchè non è questione di vedersi belle o meno ma di sentirsi orribili dentro. Gli altri ci potranno vedere gnocce,belle o carine ma noi riusciremo a vedere solo il rigurgito di ciò che siamo.

Ed ora che mi sono paragonata a del vomito vado a dormire cercando di tenere a bada le forbici che mi urlano "USAMI".


Baci ma anche no
Mia Samsa

martedì 24 maggio 2011

Loose lips sunk ships





Per ogni problema esiste almeno una soluzione.
I problemi sono dati dalle persone che parlano.
Problema e soluzione.
Tappati le orecchie.
 



Baci ma anche no
Mia Samsa

mercoledì 18 maggio 2011

"Io stringo i pugni e mi dico che tutto..."

Stavo scrivendo un post prima e ho chiesto consiglio a Dino.
"L'idea di me che do sul blog quanto coincide con la realtà?"
"Sembri molto più depressa nel blog."

Avevo 11 anni e per la prima volta mio padre andò via di casa dopo una discussione con mia madre. Quella notte non tornò a casa. Ero spaventata, triste e incredula. Il giorno dopo andai a scuola, mi vergognavo tremendamente. Decisi di far finta di niente e per la prima volta nella mia vita indossai la mia maschera. Ridevo e scherzavo come al solito ma dentro di me il mio pensiero fisso era "Mio padre è andato via.".
Continuo a tenerla e non ho intenzione di toglierla. A volte fa male portarla ma temo possa farne di più toglierla e allora resto così.
Non sono più depressa nel blog, semplicemente quando arrivo al limite, quando il dolore della maschera è troppo, lo scrivo piuttosto di non scoppiare nella vita reale. Ma uso metafore. Perchè vederle scritte chiaramente mi spaventa. Anche nel mio diario scrivo le cose usando delle metafore e quindi la scusa "Alcuni che mi leggono mi conoscono" non regge.


Non sono triste. Semplicemente logorata e insoddisfatta. Cambierà.



Baci ma anche no
Mia Samsa

mercoledì 11 maggio 2011

La verità di DIOOOOOO!

Una mattina stavo andando a scuola, scendo dal bus e faccio per accendermi una sigaretta. Una donnona mulatta mi si para davanti.
"SIGNORINA! Ma non vede dove sta andando il mondo?!?"
"Eh."
"Lei può scoprire la verità grazie a DIOOOO!"
"Non credo in nessun DIOOOO!"
"Ah, no Dio?"
"Eh... no"
"Nessun... ma... lei com... no Dio quindi?"
"No."
"Buongiorno."
"A lei."

O___O

Stamattina ero a S. Donato ad aspettare la 45. Mi siedo e comincio a far su una sigaretta, sto leccando la cartina per chiuderla quando mi sento toccare la spalla. Alzo lo sguardo, con la lingua ancora lì attaccata, e vedo un signore anziano:
"Signorina! Vuole conoscere la verità?!?"
Lo guardo. Mi guarda. La lingua e la cartina si chiedono che cazzo succede. Lo riguardo. A meno che per "conoscere la verità" intenda "vendermi 5 euro di fumo da mettere nella sigaretta che sto facendo" No, non voglio conoscere la verità.
"No, grazie."
"Va bene! Buona giornata, signorina!"

O__O

Cioècioè direi che smetto di fumare in vicinanza di mezzi pubblici.


Baci ma anche no
Mia Samsa

domenica 8 maggio 2011

Metaforisti anonimi


Normali discorsi fra me e la Mary

Gliela stai facendo annusare da sei mesi, mi-ni-mo!
Non è vero! Non l'ho mai fatta annusare.
Cioè è come se ti mettessero una torta sotto il naso e poi te la levassero.
Mmh
Riesco sempre a mettere in mezzo le torte...
Ahahah sì
Noooo spè! Diciamo che è più come se ti mettessero una torta sotto il naso e poi dicono "Puoi leccare il piatto ma non la torta". Ma te hai la torta lì sotto il naso, senti l'odore e ti basterebbe spostare di due millimetri la lingua per arrivare alla torta ma non puoi mica. Quindi anche se lecchi il piatto non sei soddisfatto. Cazzo è tremendo, è lì la torta. Gli stai facendo leccare il piatto, poverino.
Uhmm
Devo smetterla con 'sta cosa delle metafore, vero?



Ciao, mi chiamo Mia e ho un problema con le metafore. Le ficco ovunque. Loro si sono impossessate di me. Non finisco un discorso senza infilarcene dentro una.

Ciao Miaaaaaaa!
 



Baci ma anche no
Mia Samsa

venerdì 6 maggio 2011

Oceano sarebbe stato un titolo orribile.

Fanculo le vasche, fanculo le pozze. Questo è un oceano. Enorme. Siete tu, una zattera e una zavorra. La zavorra ha una catena ed è legata alla zattera. Tu da una parte e lei dall'altra, pesate uguale. Niente pozze e neppure vasche, questo è un oceano. La zattera pende dalla parte della zavorra e non capisce se sei te che dimagrisci o la zavorra che ingrassa. Arraffi i pesci dall'acqua a mani nude, li sventri e togli le lische. Li divori crudi, viscidi, con tutte le interiora. Il sapore è orribile ma mandi giù perchè devi mettere su peso e non puoi mica fare la schizzinosa. O quello o la morte. Sei in mezzo all'oceano mica in un grand hotel.
Ma la zavorra ingrassa e tu dimagrisci. Non è corretto. Giù a picco. Tu, la zavorra e la fottuta zattera.
Umido, salato e freddo. Sei caduta nell'acqua. Cristo. Braccia e gambe insieme come hai imparato a nuoto all'età di sei anni. Via verso la superficie. Ti volti e ti ricordi che la zavorra è legata alla zattera. Porcaputtana si sta portando giù la zattera. Braccia e gambe. Ti avvicini e traffichi con la catena. Ossì. Ci sei riuscita. Fai per esultare ma qualcosa si stringe al piede. La catena ha fatto un nodo attorno alla tua caviglia. Porcaputtana. Ti agiti. Serve? No. Opponi resistenza. Serve? No. Urli. Serve? No. Stai anche sprecando il poco ossigeno che ti rimane.
Oh no. Oooh no. Rassegnarsi è la soluzione. E via giù. L'acqua sempre più fredda. Le improvvise correnti gelide che ti trapassano. Tutto diventa più buio. Senti un tonfo. Sei arrivata sul fondo. Ti manca il respiro. Pressione alla testa. L'ossigeno è finito. Tu sei finita. Nessuna vasca e nessuna fottuta pozzanghera. Se muori nell'oceano nessuno ti ritroverà. Ti guardi attorno. Porcaputtana. Corpi. Fottutissimi corpi attaccati ad una zavorra con una catena. Porcaputtana. Corpi gonfi, lividi, decomposti. Porcaputtana sono orribili. Orribili! Cazzo, orribili! Eppure erano umani. Una, due, tre settimane prima erano umani. Sono umani, cazzo. Ora sono orribili. Orribili! Chi può definirli umani? No. No. No. Così sarai. Questione di tempo. Orribile.
Chiudi gli occhi e aspetti la tua fine. Sapere. Cazzo, sapere prima di divenire è orribile. Ancora più di quei corpi.
Ma che ci puoi fare? Questo è un oceano e non una fottuta vasca.


Baci ma anche no
Mia Samsa

lunedì 2 maggio 2011

Settimana a punti: la uno, la due o la treee? La 3!


Ho appena ucciso una zanzara al volo. Direi che posso cominciare con i punti.

-Ho guardato Misfits. Ora vado in giro a ripetere le frasi del telefilm con un oscenissimo accento londinese.
-A Pasquetta ci siamo ubriacati e abbiamo giocato ad obbligo o verità.
-La Mary -che ci tiene a rimanere anonima- ha confessato di masturbarsi.
-L'ha fatto anche mentre io e Dino giocavamo a carte nella stanza accanto!
-Io e Dino siamo degli stronzi e continuiamo a fare riferimenti alla sua confessione.
-Certo anche lei che dice di non sapere dove ha messo l'accendino e poi lo fa cadere da non si sa da dove per terra ore dopo!
-C'è una mia collega che continua a chiamarmi Amore e Tesoro.
-A sto punto preferivo quando mi chiamava con il nome di battesimo.
-E poi mentre lavoro arriva da dietro e mi da i bacini.
-Non è lesbica. Il che giustifica ancora meno la sua necessità di prendersi certe confidenze.
-Non amo il contatto fisico con chi conosco da anni, figurarsi con una che conosco da un mese.
-Mi sento molto Zia Assunta in questi giorni.
-La gente preferisce vedere il cattivo piuttosto che il buono nelle persone. Risulta più semplice e crea meno sensi di colpa.
-Una delle frasi che mi sono sentita dire più spesso è stata "E pensare che all'inizio mi stavi sui coglioni".
-La mia capa mi ha detto "Sei una un po' introversa."
-Sì Capa. Ha capito tutto.
-Io lo faccio con più stile, decisamente.
-Faccio amicizia con tutti ma raramente mi trovo a mio agio con le persone.
-Avete presente quando incrociate qualcuno e per schivarlo andate a destra e lui a sinistra e allora voi andate a sinistra e lui va a destra? Ecco.
-Cambio di registro.
-Alla Mary avevo detto "Da domani" e l'indomani è tornata N.
-Welcome back!
-Era anche ora.
-N. è stata brutale come al solito. Non si torna indietro.
-La Mary ieri ha fatto una battuta simpatica. Non me la ricordo. Ma era bella veloggiuro.
-Penso di avere un problema. Sticazzissimi.
 



Baci ma anche no
Mia Samsa