giovedì 21 novembre 2013

Bolle di Andersen

Vi ricordate del mio oceano? Ero quasi arrivata sul fondo e avevo delle zavorre attaccate ai miei piedi.
Ora avete presente la malattia del palombaro?
Praticamente un giorno le mie zavorre si sono improvvisamente staccate e sono schizzata fuori dall'acqua. Sono tornata a respirare l'ossigeno puro, ho rivisto il cielo.
Ora quando un subacqueo per vari motivi si ritrova a non poter rispettare la tabella di decompressione per risalire in superifice lo sbattono in una camera iperbarica.

Il problema fondamentalmente è che in fondo all'oceano si può vivere e farla sembrare una cosa quasi normale. Capita anche di farti degli amici, di gente come te là sotto ce n'è a bizzeffe. Dopo un po' si impara anche a riconoscerli, sia là sotto che alla luce del sole, lassù nel mondo emerso.
Noi sirene e sirenetti tristi siamo così rassegnati al nostro destino che non pensiamo mai al dopo. Siamo delle cicale marittime, pensiamo a costruirci un fortino emotivo adatto alla situazione e non pensiamo mai al condizionale, non osiamo pensare ad una vita a due zampe, piuttosto preferiamo credere che ci dissolveremo in centinaia di coreografiche bolle.
In sostanza negli anni a mollo avevo imparato a sopravvivere, mi ero costruita muri, ero molto brava a far fronte a determinati problemi e a tralasciane altri.
Insomma chi mai si preoccuperebbe del proprio aspetto in mezzo a corpi lividi e decomposti?
Io alla camera iperbarica non ci ho pensato, sono emersa velocemente, non vedevo l'ora di toccare terra. Il mare e la terra non sono compatibili e l'erosione di anni e anni di sale ha eroso i muri attorno a te facendomi trovare coperta di macerie. Non tutto insieme, piano piano, lentamente.

Cerco di imparare ad essere una persona migliore, a volte  è difficile. Spesso devo far conto con la vergogna, altre con la mia autostima che, ironicamente, fa acqua da tutte le parti. Molte volte devo reprimere la mia vocina interiore che mi spinge a comportarmi come facevo laggiù.
Sorprendentemente la mente e il corpo umano funzionano in un modo straordinario e certe cose sono impossibili da reprimere.
Non puoi evitare di avere una morsa allo stomaco, non puoi evitare le budella che si attorcigliano, non puoi evitare di piangere o ridere e purtroppo nemmeno di sussultare.
Mi chiedo continuamente se sto facendo la cosa giusta, se ho diritto di esultare di essere uscita, perché dopotutto chi mi ha tolto queste zavorre di certo non l'ha fatto per me, è come se muovendosi per sbaglio le abbia strappate via. Potrei ringraziare ma perché dare il merito di qualcosa a qualcuno che a te non ci ha neanche pensato?

Voi lo sapete il finale della Sirenetta di Andersen? Io voglio arrivare là. Voglio compiere 300 buone azioni e poi essere felice.


15 commenti:

  1. Ma certo, migliori pure. Poi, quando sarà migliorata abbastanza, il guru di turno la intervisterà per far vedere al mondo come la persona comune può assurgere al rango di persona migliore e lei potrà rispondere tronfia che, a seguito del suo evidente miglioramento, può permettersi di rispondere solo a quelli che le usano la dovuta educazione! Et voilà, la scimmia è perfettamente ammaestrata e pronta a saltare a comandoni mezzo agli "evoluti". Deve essere per questo che preferisco i cafoni. Almeno sono genuini.

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    1. Ma io sono già una scimmetta ammestrata in mezzo agli evoluti, pensi che faccio anche volontariato!

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    2. Certo. Si vede dalla roba che scrive. Pensi a quanti miglioreranno, grazie a lei. Saremo sommersi da tonnellate di libercoli su come fare le cose più normali spacciandole per straordinarie, scritti dal comune mortale che un giorno si è svegliato e ha capito di essere meraviglioso e che la vita è meravigliosa. E che Frank è una capra. Perché mica si può pretendere tutto, dalla persona comune. Già sarebbe tanto se imparasse che fu non si scrive con l'accento. Ma è arduo sperarlo. Che cacchio, se scrive libri e glieli pubblicano vuol dire che sa scrivere! Me la vedo, a correggere i compiti dei figli, lei che scrive, mentre redarguisce i pargoli che scrivono "fu" senza accento. Bah.

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    3. Quanto è noiosa. Se deve andare in giro ad imbrattare i blog altrui almeno faccia dei commenti sensati. Viene a dire a me che sono scema e che non so scrivere quando sono la prima a dirlo?

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    4. Ah, lo cura lei quel blog lì? Bella roba. Si vergogni!

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    5. Mi ha aperto gli occhi! Smetterò subito di scrivere e cancellerò ogni mia traccia dal web perchè vossignoria non apprezza. Mi toglie una curiosità? Qual è il divertimento in quello che fa? Lo dico ingenuamente, non ho mai capito quelli come lei. Si sente meglio nel criticare ragazzette come me che scrivono per puro sfogo e non hanno una ben che minima aspirazione come scrittrice?

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    6. Lei perché mette a disposizione i commenti? Solo per sentirsi dire che è tanto simpatica e ha un bel blog? Mi sembra scontato che possa passare qualcuno che dissente e si prende la briga di scriverglielo. Come ho fatto io. Che non le ho mai detto di non scrivere, mi sembra. Lei, invece, pretende che passi qua è scriva solo commenti sensati secondo lei. Che pretesa!

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    7. Scriva quello che le pare ma poi non faccia l'offesa.

      Suvvia, le offro un cioccolatino virtuale e la finiamo qua. Sarò scema, semi analfabeta, una scimmietta ammaestrata e ho pure un brutto blog ma nella vita come qua non mi va di portare a lungo le discussioni. Se sarà interessata le dirò perchè il suo commento è stato fuori luogo, in altro caso buona vita, mi divertirò a leggere le sue incursioni sui blog altrui.

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    8. Io non mi sono offesa affatto! Mi sono sentita dire decisamente di peggio, ma preferisco dubitare della qualità morale di gran parte di quelli con cui ho avuto a che fare che credere anche per un attimo alle schifezze che dicevano, visto che sapevo che non erano vere. Alla fine che gliene frega del sentirsi dare della scema da un'emerita sconosciuta che non sa nulla di lei? Di epiteti ne ho affibbiati a destra e a manca e non li ho mai rimpianti, anche quelli più pesanti. Ai miri occhi erano giustificati, in quel momento e in quelle circostanze. Se proprio devo dispiacermi di qualcosa è di aver buttato più volte secchiate d'acqua gelata sull'entusiasmo di qualcuno magari lo perché ero di pessimo umore. Quando lo facevano con me, mi irritava moltissimo.

      I giudizi negativi espressi sopra, comunque, si riferivano in gran parte al blog di Stefania Rossini, non al suo! È lei che scrive fù e si atteggia a maestrina impettita nelle interviste. Mi irrita la gente che ha la pretesa di insegnare qualcosa al prossimo e si sente migliore per questo, da sempre.

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    9. Questa Rossini non la conosco e si lasci dire che era un po' difficile distinguere i commenti indirizzati a me e quelli indirizzati ad altri.
      Le posso dire che non ho nessuna intenzione di arrivare a vette di perfezione, sono solo una ragazzetta che cerca di mettere insieme i cocci dopo anni a confrontarmi con problemi non consoni alla mia età.
      Mi permetta solo di dirle che come a lei irrita la gente arrogante a me irrita chi se ne va in giro ad insultare perchè onestamente preferisco passare per scema ma non ferire, anche se minimamente, nessuno. E non è una lezione morale, io lo faccio per personale egoismo, non mi va di perdere altro tempo ad essere arrabbiata con me o con altri.

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    10. Nessuno le ha chiesto di arrivare a vette di perfezione, men che meno io! Ma si è accorta che sta facendo una tempesta in un bicchiere d'acqua?

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    11. Lei si diverta a fare la drama queen e io faccio una tempeste in un bicchiere d'acqua, siamo pari direi.

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    12. Pensi, preferisco le commedie ai drammi! adesso come la mettiamo?

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  2. Dimenticavo. Magari le pubblicano pure libri su come se magna con meno di 5 euro al giorno.

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