lunedì 5 marzo 2012

Let me guide you to the A'dam Rain

Ieri ho fatto la turista ad Amsterdam. Il giorno prima ero andata con Nick, ragazzo che già conoscevo in Italia incontrato in un pub di A'dam una sera per caso, a Rotterdam. Avendo fatto il biglietto weekend, e avendo pagato 34 euri di biglietto, e avendo io le braccine corte, ho deciso di sfruttare l'occasione e andare a farmi un giro ad Amsterdam.
Ancora morta dal giorno prima decido, appena arrivata in stazione, di mandare affanculo il mio tour preparato a casa e andare dove mi portavano le gambe. Ispirata da un edificio in lontananza mi avvio in quella direzione e cammino fra le stradine e i canali.
Un canale a caso in giro per A'dam


 Ad un certo punto decido di tornare al mio intinerario e prendo la mappa. Tecnicamente è facile ma praticamente giro a vuoto per mezzora cercando la casa di Anna Frank. Dopo un'ora la trovo e comincia a piovere. La fila fuori svolta l'angolo, smadonno e decido di proseguire oltre. Mi avvio verso il centro e due ragazzi mi chiedono dove sta la casa di Anna Frank e io, con tutto l'astio possibile di una che ha passato un'ora a cercarla, dico "Dritto a destra".
Chiesa vicino alla casa di Anna Frank.

Faccio lo slalom fra turisti burini italiani che gridano in mezzo alla strada. Uno sta piantato in mezzo al negozio "Scusa..." "Ah soRRi, soRRi!" ma vabbè, ti sto parlando in Italiano razza di cretino e mi rispondi in inglese!
Vado verso le viuzze dove c'è il Red Light District. La via è un susseguirsi di Coffee Shop, negozi di souvenir/funghi e negozio di vestiti.
"Wooooh Mum! MUM! The magic Mushrooms!"
"Yeah, for special soup..."
Dice una madre che cerca di rendere innocenti i funghetti allucinogeni al figlio piccino che sa già leggere.
Mi fa strano entrare in un negozio e incontrare due turisti che chiedono informazioni alla commessa su gli effetti di un certo tipo di fungo. E ancora più strano è stato arrivare nella famiglia e scoprire che il padre fuma marijuana regolarmente. Devi abbandonare quell'idea per cui la droga è illegale e quindi roba da scapestrati e alternativi.

Arrivata nel quartiere a luci rosse mi faccio un giro su e giù. Essendo primo pomeriggio in vetrina ci sono quasi solo gli scarti. Signore di mezza età e ragazze volgari e sfatte.
Molte parlano al telefono, alcune sono sedute scomposte e con aria annoiata masticano una cicca. Mi chiedo se riescano a fare davvero affari ponendosi in quel modo.
Qualche signore di mezza età si ferma a parlare con loro e a concordare il prezzo, vederlo fare alla luce del giorno è un po' squallido. Forse devo tornarci di sera dove le luci rosse rendono tutto magico e bello.
Sta di fatto che potrei farla pure io la ragazza in vetrina, ho visto delle cozze che non vi dico.
Nel quartiere a luci rosse qualsiasi siano i tuoi gusti sessuali c'è qualcosa per te. Si va dal sesso normale al fetish, dal gay alle vere e proprie deviazioni (2girls1cupdocet). Le ragazze vengono da tutto il mondo, trovi asiatiche, bionde tinte, donne anziane e donne rifatte da capo a piedi.
Ci sono un sacco di negozi dedicati all'erotismo con dei vibratori che, ragazze, vi giuro non sapreste dove infilarveli.
C'è pure un negozio che vende solo condom. Ne hanno di tutti i tipi, da quello a forma di Big Ben di Londra a quello in maglia di ferro. Quello con la punta con l'orsetto, la bambolina e i monumenti. E i più normali colorati, fluorescenti e a gusti particolari.
C'è da dire che il Red Light District è bello esteticamente. Se vieni dal centro credo sia uno dei primi canali che puoi costeggiare. Ovviamente è vietato fare foto, un po' perchè le ragazze che ci sono lì vengono ad A'dam "per studiare" e un po' perchè alcune sono lì non legalmente. Sta di fatto che i papponi se ti vedono fare foto ti distruggono la macchina senza se e senza ma.

Dopo il quartiere a luci rosse ho proseguito per il centro che è sempre fatto di coffee shop, suouvenir e vestiti. Sono entrata nei negozietti di seconda mano dove trovi gli scarti degli anni 80. Vestiti pieni di lustrini e foulard ricamati con texture atroci. Scavando però si trovano cose carine.
Entro in un negozio gothic/alternativo. "Hallo" mi dice una ragazza appena entro sorridendomi, scopro non essere la proprietaria ma semplicemente una ragazza amica che sta lì con il fidanzato a chiacchierare.
Esco fuori e vedo un vecchietto ebreo che mi indica e dice qualcosa "What?", punta i miei capelli "Mooi!" "Ooooh thank youuuuu". E così scopro che pure i vecchietti ebrei amano i miei capelli fuxia (Mooi è "bello" in olandese).
Mi avvio verso la casa di Rembrandt e trove delle panchine che danno dritto sul canale. Mi fermo a fumare una sigaretta e penso quanto sia figo il fatto che io sia seduta a A'dam a sfumacchiare.

Arrivo alla casa di Rembrandt ma è ormai tardi e non ho voglia di entrare e pagare 8euri. Faccio un paio di foto alla casa e al Rembrandt Corner e faccio per andarmene quando vedo una scritta che mi strappa un sorriso.
Intanto è tutto il pomeriggio che piove. Quella pioggerellina cagacazzo che da solo fastidio. Decido di tornarmene a casa. Ovviamente nell'esatto momento in cui mi avvio verso la stazione smette di piovere.
Arrivo ad Almere e vado a prendere la mia bici per tornarmene a casa. Ricomincia a piovere, fanculo.



1 commento:

  1. apparte che ti sto invidiando (ma dibbrutto), ricordo che rimasi delusissima quando arrivai al Red Lights District e vidi ste fanciulle strizzate in biancheria fluo che leggevano libri e sfumazzavano in vetrina... mi sarei aspettata qualcosa di un po' più Moulin Rouge, e invece. ad ogni modo, w i vecchietti ebrei che sono bizzarri e teneri ad ogni latitudine!

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