mercoledì 23 novembre 2011

Interludio - Amore che vieni, amore che vai

Non si è mai abbastanza preparati alla sofferenza perchè questa è sempre diversa. Diventare forti non significa non soffrire ma solo reagire meglio e il dolore che stiamo vivendo, per noi, è sempre il più grande. In caso contrario la maggior parte di noi non avrebbe il diritto di reputare pessima la propria esistenza.


C'è chi ritrova l'amore dopo aver sofferto ed essere stato mollato.

C'è chi ha smesso di cercare l'amore perchè non vuole più aggrapparsi a false speranze.

C'è chi aveva l'amore ma lo rifiutava e quando l'ha voluto davvero l'ha perso.





Baci ma anche no
Mia Samsa

lunedì 21 novembre 2011

Camomilla +

C'è gente che dovrebbe farsi una bella camomilla. Per riciclare una battuta "Dio c'è, ma non sei tu!" e quindi caro RILASSATI e ficcati in bocca una confezione di Ritalin. O di Tavor. Dipende da cosa tiene tua madre nella borsetta.

Non ne posso più di saputelli del cazzo che dopo aver imparato un paio di termini tecnici vanno in giro a dispensar sapere come fossero dei geni.
Smanettare con il piccì non fa di te un informatico come saper usare un paio di programmini di grafica non fa di me una professionista.
Google sappiamo usarlo tutti e non mi dici nulla di nuovo se copi e incolli quello che trovi. Quindi, senti a me, spegni quel fottuto computer e fatti una vita. Parla e rapportati con persone vere, non avatar pixellati.

E fatevi una camomilla pure voi egocentrici di sto cacchio. Nessuno parla di te, nessuno ti calcola, nessuno ti pensa. Anzi chi ti pensa lo fa solo per odiarti. Fatti due conti. Rilassati, non sei nessuno. Preferirei stare in aereo 12 ore schiacciata fra un obeso grave con problemi di flautulenza e un moccioso urlante con il pannolino talmente puzzolente che l'esercito potrebbe usarlo come sostitutivo del napalm, piuttosto che passare un paio di ore con te.

Pure voi, sì, voi ragazze con la patata orizzontale placcata di zaffiri e diamanti. Tranquille, nessuno vi sta guardando perchè siete delle fottute racchie senza speranza. Fatevi una camomilla e, per carità, che sia senza zucchero che non voglio beccarvi poi attaccate al bottiglione di guttalax.

Smettetela anche voi "accampatori di scuse", patetici praticanti del "vorrei ma non posso" e del "mi sento in colpa ma purtroppo..." cosa? Purtroppo sei nato? Questo è l'unico dispiacere. Take it easy, fatti una camomilla edulcorata con granelli di crack, che magari ne spari di più credibili.

Due paroline anche per gli uomini che vedono solo patate con una donna attorno: siete vomitevoli. Non atteggiatevi a latin lover che se avete conquistato tante donne in vita vostra è perchè applicate la filosifa del "sacchetto in testa". E poi lamentatevi delle pazze isteriche. Non siete belli ma solo degli sfigati. Prendetevi una camomilla e buttateci dentro anche mezza confezione di veleno per topi che male non fa. O forse sì ed è meglio così.

E benedetto Zio Tibia dovrei farmi una fottuta camomilla anche io.

Baci ma anche no
Mia Samsa

"Ti ricordi?" "No."

Vorrei essere una di quelle dolcissime persone che si ricorda tutte le fottutissime ed insignificanti date. Vorrei pronunciare la frase "Oh, che villano! Non si ricorda neanche la data del nostro primo bacio" ma non posso perchè neanche io ricordo certe cose. Già è tanto che mi ricordi il mese, figurarsi il giorno.
Temo che sia chiaro che nella coppia sono io quella che all'ultimo minuto si ricorda l'anniversario e corre a comprare un pietoso regalo al negozio sotto casa. Che poi manco l'ho mai festeggiato un anniversario quindi non so, però sono certa che sarà così.
Ricordo pochissimi compleanni:
- Il mio. E ci mancherebbe.
- Quello di Madre. Perchè è nata il 1 gennaio, troppo facile.
- Quello di Padre. Perchè è nato l'8 marzo. Quando vedo spuntare le mimose capisco che devo fargli gli auguri.
- Quello di Sorella. Perchè il 25 è natale, il 26 è S. Stefano e il giorno dopo il suo compleanno.
- Quello della Mary. Che è 3 giorni prima del mio.
- Quello di Angy. Il 9 gennaio. Che manco lo so perchè mi ricordo il suo, manco ci sentiamo più.

Basta. Non ricordo manco quello di Dino, credo di sapere il mese ma non di più. Anche sforzandomi non riesco a ricordali. Tipo quest'estate volevo fare gli auguri a Biscotto
"Ok, Mia. Quando cazzo è il suo compleanno? Allora sono sicura agosto perchè "Ooooh sei nato il mio stesso meseeee" però non è Vergine quindi non è la fine. Tipo a metà. Non sarà ferragosto. Forse il 18. No! Cazzo, quello è Jimmy. Non è che mo tutti i ragazzi di quella regione sono nati lo stesso giorno. Sarà il 19. O il 21. Boh. Vaffanculo me lo ricorderà Dino. "
Dino me lo ricordò troppo tardi e quindi niente auguri a Biscotto. Che poi dopo tutto 'sto casino dovrei ricordarmelo, no? No. Non ne ho la più fottuta idea.

In sintesi per farmi ricordare una data è necessario che questa sia vicino ad una festa comandata o al mio compleanno altrimenti assicuratevi almeno di avermi amica su facebook.

Baci ma anche no
Mia Samsa

lunedì 14 novembre 2011

Il seme della vergogna

Quando avevo una decina di anni decisi di voler fare un regalo ai miei per il loro anniversario. Presi quei poch soldini che avevo e decisi di andare al supermercato perchè era un lunedì, e quindi giorno di chiusura dei negozi, e solo lì avrei potuto trovare qualcosa.
Piccina piccina mi guardai attorno e la mia attenzione fu attirata da dei pelushe, di quelli che hanno una cerniera e dove all'interno ci sono i cioccolatini. Notai due pecorelle, una nera e una bianca. Pensai fossero perfette, uguali ma di diverso colore. Le presi, erano così morbidose e carine. Pagai e tornai a casa nascondendole per non farle vedere ai miei. Andai nella mia cameretta, presi un paio di foglietti e scrissi una letterina, una per ciascuno. Le scrissi prima in matita e poi le ricalcai con le penne. Usai addirittura quelle gel, colorate e profumate, che usavo con così tanta parsimonia. Le colorai e ritagliai in modo che sembrassero delle piccole pergamene, le arrotolai e le infilai nei collarini con le campanelle delle pecorelle. Ero davvero soddisfatta di quel regalino, avevo fatto tutto io da sola.
Quando tornò mio padre dal lavoro mentre lui le dava i fiori arrivai anche io con i miei regalini. Trottorellai verso di loro carica di allegria e orgoglio. Misi i pelushe sul tavolo e dissi che avevo scritto anche una letterina.
Ero già pronta a ricevere i ringraziamenti, degli abbracci e delle carezze.
"Dove li hai presi?"
"Li ho comprati io!"
"Ma gli agnellini sono per Pasqua, saranno stati lì da allora"
Aggrottai le sopracciglia. Era settembre.
"Ma sono carini..."
"Eh... ma poi perchè una è nera? Chi è la pecora nera?" la mia mamma rideva. Stava scherzando. Però la mia testolina da bambina non capiva quell'umorismo da adulti. Mia madre prese i pelushe e li spostò sul bancone.
Non avevano neanche letto le letterine.
Provai un'enorme vergogna. Che stupida che ero stata. Ero solo una stupida bambina. Non avevo soldi per fare dei regali belli ma pensavo bastasse il pensiero. Neanche pensavo non potessero piacegli.
Sentivo il mio cuore calpestato, il mio affetto gettato via. Quelle risate mi facevano così male. Il petto mi scoppiava e non capivo perchè, non mi ero mai sentita così. Non riuscivo a fare altro che piangere e vergognarmi.
Quei pelushe vennero svuotati dal cioccolato e messi in camera fra i miei giochi. Li odiavo così tanto che li tenevo sempre sulla scaletta nascosti. Ogni volta mi ricordavano quella sera e mi facevo sentire male.
Quando diventai grande vennero spostati in uno scatolone finchè un giorno rispuntarono fuori. Mia madre li prese per darli ai miei cuginetti "Visto che belli? Quella bianca a Clio e quella nera a Luca. Se vi piacciono la zia ve li regala"
Nonostante fossi grande mi sentii così male. I miei regali buttati per terra, tirati e lanciati. Era come se quei due bimbi stessero giocando con il mio cuore di bambina.

Baci ma anche no
Mia Samsa

martedì 8 novembre 2011

Settimana a punti 9 - Spinga signora. SPINGAAAA!

Settimana, settimane, robe avvenute a cazzo. Andiamo ciurmaaaa!


  • Il tizio all'uscita del Crazy Jungle ad Hallowen mi punta e fa "Io lo so da cosa sei vestita! Da... Simmenthal!"


  • Chi ha organizzato la serata è arrivato con 2 ore di ritardo.


  • Ed erano pure vestite da mezze mignottele. Porcatroia. Viodio.


  • "Secondo te ci devo stare?" "In caso di emergenza rompere il vetro" "Nel senso rompi il vetro, prendi i preservativi e scappa?"


  • Papà Dino mi autorizza. Posso darla contenta.


  • C'è un carabiniere amico dei miei che insinua che io la notte stia in macchina con Dino a fare cose sconce.


  • Direi che finchè non mi cresce il pene la cosa è da ritenersi falsa.


  • Ma poi si faccia i cazzacci suoi! Me lo dici davanti ai miei???


  • Per mancanza di fantasia (leggasi soldi) proverei a tornare al call center.


  • Ho l'ansia solo a pensarci.


  • La Mary e il Jesus sono tornati insieme. Lei continua a non dargliela. Contento lui.


  • Io intanto fingo di voler rimanere single.


  • Un anziano incontrato durante lo stage diceva "L'amour, l'amour, l'amour e la rosa l'è un bel fiooor"


  • Detto ciò palpava il culo.


  • I vecchi parlano solo di sesso, gente morta e malattie.


  • E ti offrono il caffè.


  • Dovrei cominciare la dieta. Mi bastano solo 10 kg e poi... niente. Mi mancheranno altri 7 kg per il peso forma.


  • Depresciaaaaaaaaa.


  • Che poi fisicamente non ho problemi di salute.


  • Non so quanto dimagrire aiuti la mia autostima. Dieci chili fa ero più felice.


  • Cazzo. Depresciaaaaaa.


  • Che settimana a punti inutile!


  • Già.


  • Dalla tenera età di 13 anni tutti i ragazzi hanno fatto battute sulla mia bocca.


  • Io mi incazzavo. Perchè avevo la fama senza la pratica.


  • Poi qualcuno venne incontro alla mia fobia dei peli. E pompino ammore fu.


  • In questi giorni mi viene voglia di scrivere post brevi.


  • Per compensare lo sproloquio di questi anni.


  • Vabbè dai. Finiamola qui.


  • Giuliano poi sta male è un titolo di merda.


  • Ciàààààààà.



Baci ma anche no
Mia Samsa

domenica 6 novembre 2011

Kicking squealing Gucci little piggy

Fortunatamente sono una paranoica non egocentrica e tendenzialmente pessimista.
In caso contrario ad oggi penserei di:

-Avere alle calcagna una lobby massonica che mi impedisce di conquistare il mondo.
-Essere stata adottata.
-Essere stata amata da almeno una decina di uomini.
-Di essere capace di innamorarmi ad ogni schiocco di dita.
-Somigliare sputata a Megan Fox.
-Avere un q.i. di molto superiore alla media ma non utilizzarlo.
 
E invece....

-Non riesco a conquistare neanche la privacy nella mia camera, essendo questa l'anticamera del bagno.
-Mia zia era l'infermiera nell'ospedale dove sono nata.
-Nessuno ha mai lontanamente pensato di amarmi. (per fortuna loro eh!)
-Avere avuto solo due cotte. Una l'anno della morte di Giovanni Paolo II e l'altra quest'anno. (Fossi in Ratzinger starei attento.)
-La consapevolezza di avere il "Cervello di Buttiglione e il fisico di Vanna Marchi"* o il contrario. Che tanto sempre schifo fa.


Baci ma anche no
Mia Samsa

 



*L'ho sentita oggi in una replica di Zelig, non so chi fosse il comico ma mi ha fatto troppo spisciare.

sabato 5 novembre 2011

Mother Mary comes to me, speaking words of wisdom.


-"Ho seriamente pensato di essermi innamorato di te... e tu sei innamorata di me?"
-"Sìcertoopooperòblablablablaioblablabla"



 






Secondo me era più credibile "Nel dubbio ti amo" che poi fa anche ridere.



Baci ma anche no
Mia Samsa

martedì 1 novembre 2011

Vestitevi a cipolla e ricordatevi il k-way.

Quando c'è il cambio di stagione la migliore soluzione per sfuggire al caldo o al freddo è vestirsi a cipolla. Che poi vuol dire vestirsi a strati. Togli la felpa e smetti di soffocare dal caldo. Metti la felpa e smetti di brinare.
Anche nei rapporti umani ci vestiamo a cipolla. Che non vuol dire andare dal proprio fidanzato conciati come un soffritto.
Tutti noi partiamo con il cappottone invernale e pian piano ci svestiamo. Ogni volta che il rapporto si evolve e si fa più profondo noi togliamo qualcosa. Con la nostra famiglia saremo nudi. Con gli amici in mutande. Con i conoscenti in felpa e jeans.
Io sono freddolosa e quindi d'inverno affretto il cambio e d'estate lo ritardo. Mi costa molto spogliarmi. Non è difficile vedermi parlare con qualcuno in mutande mentre io ho il piumino, la sciarpa e il cappello.
Nonostante questo capita anche a me di restare in mutande. E solitamente me ne rendo conto perchè frigno un sacco. Qualsiasi cosa riguardante quella persona mi fa frignare, anche il più piccolo problema. A volte è frustrante perchè basta davvero poco, come una piccola discussione, che i rubinetti partono. E non è mai bello cominciare a frignare nel bel mezzo del nulla, in situazioni che non richiedono il pianto. Per esempio se state litigando con qualcuno. Voi urlare, l'altro urla e all'improvviso tu cominci a frignare. L'altro percepirà un'anomalia. Così o si incazzerà ancora di più o smetterà di gridare e cercherà di tranquillizzarvi. Ed io a queste due soluzioni reagisco incazzandomi e questo mi porta a piangere ancora di più.
Solitamente siamo noi a decidere se spogliarci o meno. Magari inconsciamente ma lo decidiamo noi. A volte però ci troviamo di fronte a persone che brutalmente ci spogliano e rivestono a loro piacimento. Senza che ci sia data al possibilità di reagire. Provate ad immaginarvi in piena estate, caldo e umidità alle stelle. Arriva uno e vi infila felpa, cappotto e sciarpa. Schiattate dal caldo.
Oppure immaginate che arrivi uno in pieno inverno e vi lasci mezzi nudi in mezzo al freddo e alla neve. Schiattate di freddo.
Ora come ora, vorrei schiattare di freddo.


Baci ma anche no
Mia Samsa